lunedì 29 marzo 2010

Dal Vietnam con furore













Ho combattuto una sorta guerra fredda in Vietnam contro gli americani... esattamente contro un americano in particolare. Tutto accadde non molto tempo fa, a metà Dicembre del 2005, a 47 anni di distanza dalla famosa "Chiến Tranh Chống Mỹ Cứu Nước" che letteralmente in vietnamita significa "Guerra contro gli americani per salvare la nazione".
La mia guerra è stata psicologica, io dovevo salvare solo me stessa e anche se ero dalla parte dei buoni... ho perso ingiustamente. Tutti sappiamo che però il "bene", alla fine, trionfa sempre. A volte capita proprio quando meno te lo aspetti, che "il maligno" trovi il coraggio di chiederti scusa... Vi racconterei i particolari di una storia piena di contraddizioni... ma lasciamo che i fantasmi del passato non infestino il radioso presente.


Hanoi, caos, smog, caldo afoso, mascherine per l' allarme aviaria, rumore incessante di traffico, motorini che corrono sulle strade compatti come squadroni di soldati. Mi dicevo: "o la va, o mi investono"  attraversavo, camminando senza esitazione al ritmo del fiume in piena di motocicli, sentendoli sfiorarmi a velocità i lembi dei vestiti e col fiato sospeso, il cuore in gola, quasi ad occhi chiusi, raggiungevo la sponda opposta del marciapiede. Ogni volta salvarsi la vita diventava un' euforica conquista. Dopo due giorni sono finalmente lontana da quel delirio...

A Nord, nella baia di Halong, "galleggia" la spettacolare isola di Cat ba, la più grande fra migliaia di isole, che hanno la forma di giganti assopiti sulla superficie dell' oceano e ricoperti di vegetazione.
Il battello sbuffava, procedendo lento ero in assoluta contemplazione, fortunata testimone di austeri, caratteristici e suggestivi paesaggi tra i più belli che abbia mai avuto il piacere di apprezzare, grotte tempestate di pietre preziose, enormi stalagmiti, stalattiti, laghi, cascate, villaggi galleggianti di fieri e ospitali pescatori... Il viaggio prosegue a sud




















Giungo sulla costa centrale vietnamita a "Cina Beach"  dove F.F. Coppola ha girato e diretto l' epico film della guerra del Vietnam "Apocalypse now".




La mia guerra invece finisce proprio quando arrivo a Cina Beach... Finalmente le tanto ambite onde!!! Una delle mie spiagge preferite in Vietnam. Ho avuto la fortuna di fare surf, mentre i pescatori cercavano a fatica di oltrepassare le onde in queste barche-cestini... 












Ed è proprio qui che "ho provato cose che voi umani non potete immaginare"...

Di ritorno dal Surf, la famiglia proprietaria della baracca in riva al mare, alla quale avevo affidato il mio motorino, mi invita per cena ... Premetto che nessuno parlava inglese... dovete sapere che per i Vietnamiti è inconcepibile, contro natura rifiutare quando viene offerto qualcosa, ma essendo straniera faccio finta di non conoscere la tradizione, dico di non potermi fermare, gesticolando, cercando di fargli capire che sarei dovuta tornare in albergo, non hanno voluto sentire ragioni. Quella che credo fosse la figlia dei proprietari, una ragazzina di 15 anni con gli occhi da bambi e uno sguardo così dolce che non dimenticherò mai, mi fa capire che l' avrei dovuta seguire sul retro, mi aiuta tenendo il tubo della doccia, mentre lavo via dal mio corpo l' odore di Oceano Indiano. Eravamo entrambe un pò imbarazzate e goffamente, fra stupore e sorrisi si è creata un intesa così umana impossibile da riferire a parole. Mi siedo sulla panca insieme alla numerosa famiglia vietnamita e mi vedo offrire delle pietanze deliziose, mangio quasi fino a scoppiare. Felici di avermi a cena, per celebrare l' occasione prendono una di quelle bottiglie che avevo visto solo al museo criminale o nei film dell' orrore. Dalla fotografia credo si capisca che erano piene di serpenti, scorpioni e Dio solo sa cos' altro, (una sorta di barolo vietnamita). Mi versano un bel bicchiere di liquore. Ormai consapevole che non avrei potuto rifiutare mi fido, afferro il bicchiere e butto giù un liquido con una potenza di gradi molto simile alla grappa... la mia faccia si contorce in una smorfia di schifo, una fragorosa risata riempie la baracca e la fa sembrare così bella,  erano contenti e spensierati come se  a cena, fosse inaspettatamente arrivata una  amica  cara che non vedevano da tanto tempo. E fu così che un bicchiere tira l' altro, (devo confessarvi una cosa, che in fondo quella pozione alcolica non era poi così male...) tornai a casa ubriaca e felice come poche volte ero stata nella vita. 





L'ospitalità in Vietnam è speciale, e proprio nel piccolo e consumato alberghetto dove alloggiavo mi sono stati offerti gli involtini vietnamiti, secondo la Lonely Planet i più buoni del Vietnam e francamente le ho dato ragione.

INVOLTINI VIETNAMITI



16 Gamberi precotti
8 Fogli di carta di riso (li trovate nei negozi asian food)
8 foglie di Menta
2 Carote
5 Funghi Champignon
1 Scatola di Germogli di soya
4 Foglie di Lattuga
3 Cipollotti quelli lunghi e fini (senza bulbo)
Pepe
1/2 Limone
1/2 arancia

Preparazione:

Tagliare Carote, Funghi, cipollotti e Lattuga alla Julienne. Porre le verdure Carote, Funghi, Cipollotti, Lattuga e germogli, le foglie di menta a pezzettini in una scodella con un cucchiaio di olio e il succo di mezzo limone e di mezza arancia e mescolare. Scolare il succo in eccesso.
Stendere su un piatto un foglio di carta di riso, inumidendolo poco da entrambi i lati in modo che si ammorbidisca ma non troppo.  , . Mettere come da figura un pò di verdure , 2 o 3 Gamberi e  una spruzzata di Pepe
Piegare le estremità laterali e arrotolare fino a formare un cilindretto.Alzare uno dei lembi come illustrato
Servire con Salsa di soya o agro dolce


Chúc ăn ngon!= Buon Appetito!!!